venerdì 24 dicembre 2010

Aglio e cioccolato

Il sito foodpairing propone un'interessante stimolo alla riflessione semiotica nel campo del cibo. Vengono proposte due possibili alternative all'uso degli alimenti presentati, suddivisi per categorie: quello combinato e quello alternativo. È possibile cioè, secondo gli autori, dopo aver opportunamente analizzato le molecoli principali coinvolte nella sensazione del gusto, miscelare gli alimenti che le contengono per poterli combinare nel modo più appropriato e creare buone pietanze, oppure ovviare alla carenza di un ingrediente, attraverso un incrocio mirato di altri che ne simulino il sapore. Si è chiaramente di fronte ad un posizionamento degli elementi del linguaggio culinario lungo i due assi del sistema e del processo.
Le funzioni che cioè li legano sono correlazioni, paradigmatiche, che entrano in gioco quando si tratta di emulare un ingrediente, e relazioni, sintagmatiche, quando è invece la combinazione efficace degli elementi ad essere centrale.
A questa doppia suddivisione se ne affiancano altre due: una categoriale, per semplicità di consultazione e l'altra, su cui poggia il progetto, sulle compatibilità incrociate degli alimenti. La comune dotazione di talune molecole vettrici di sapore permette l'abbinamento di cibi all'apparenza lontani come l'aglio e il cioccolato (legati quindi da una relazione e... e...), o che per riprodurre l'aroma del cocco si possono miscelare la buccia d'arancia amara, quella di limone l'albicocca, la pesca, e le arachidi tostate. In quest'ultimo caso, l'assenza dell'elemento che si vorrebbe utilizzare necessita di un aggiustamento al livello della sintassi, che deve essere reinventata per creare il "sinonimo" corretto. La semantica chiamata in causa, cioè, è di tipo partecipativo e la funzione di correlazione o... o...  viene espressa in una diversa relazione e... e..., che si potrebbe definire di secondo livello perché embrayata nell'atto enunciazionale. L'attore cuoco, per scrivere il proprio testo, deve munirsi degli ingredienti necessari, dei "fonèmi" adatti. Visti gli alimenti in questo modo, è facile immaginare che la corretta semantica, ossia la scelta di cosa cucinare, si deve accompagnare ad una corretta sintassi, cioè al con-che-cosa.
L'asse portante dell'intero sito, dunque, sembra essere proprio la prova di commutazione e le sue capacità di simulare certi effetti di senso piuttosto che altri.